Abstract
Attraverso due situazioni cliniche anomale, ma certamente esemplari, l’autrice analizza alcuni peculiari fenomeni psichici che caratterizzano la relazione analitica con i pazienti psicotici, in rapporto alla assenza di simbolizzazione. Le vignette cliniche mostrano come l’analista, o meglio il corpo e lo sguardo dell’analista esposto allo sguardo del paziente, possa fungere da veicolo di identificazioni simbolizzanti nel qui ed ora della seduta. L’evidenza di una presentazione affettiva radicata in un corpo (quello dell’analista) può costituire il fondamento sensibile a partire dal quale può generarsi il simbolo, attraverso una iniziale indistinzione fra registro simbolico e veicolo del simbolo (l’analista stesso). Il potenziale trasformativo di questi fenomeni transizionali di soggettivazione può esplicarsi a patto che l’analista rinunci all’uso difensivo delle teorie e delle interpretazioni e sappia inventare una terapia specifica per ogni paziente.
Keywords
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Faccincani C. (2019) "Evidenze di vita: spazi terapeutici tra sguardo e parola
" Gli Argonauti, 159(1), 9-18. DOI: 10.14658/PUPJ-ARGO-2019-1-1
Year of Publication
2019
Journal
Gli Argonauti
Volume
159
Issue Number
1
Start Page
9
Last Page
18
Date Published
03/2019
ISSN Number
0391-7274
Serial Article Number
1
DOI
10.14658/PUPJ-ARGO-2019-1-1
Issue
Section
Saggi