«L’oggetto di cui non si ha idea»

Abstract

Abstract. Essere umano significa essere un vivente scosso dall’enigmaticità dell’Altro, un’enigmaticità che nessuno dei “codici” naturali di cui l’infans dispone alla nascita è in grado di sciogliere. L’inconscio, per Laplanche, è questo “altro” non tradotto che continua a pungolare la soggettività umana. In effetti i «messaggi enigmatici» si depositano letteralmente come residui cosali: si pensi al significante linguistico, che non è altro che una vibrazione sonora, oppure alla ‘scia’ somatica lasciata da una carezza ambigua sull’epidermide. Tolto il valore semantico di questi segni ne rimane tuttavia la traccia materiale. Il problema che si pone è se il ‘soggetto’ umano riuscirà mai a trovare un modo per convivere con questa radicale alterità a sé stesso.

Cimatti F. (2021) "«L’oggetto di cui non si ha idea» " Gli Argonauti, 193(1), 19-32. DOI: 10.14658/PUPJ-ARGO-2021-1-2  
Year of Publication
2021
Journal
Gli Argonauti
Volume
193
Issue Number
1
Start Page
19
Last Page
32
Date Published
05/2021
ISSN Number
0391-7274
Serial Article Number
2
DOI
10.14658/PUPJ-ARGO-2021-1-2
Issue
Section
Saggi