Invio dei manoscritti

1. Il file deve essere inviato in doppia copia: una copia in formato Word (oppure RTF) e una copia in formato PDF.

2. I file vanno inviati unicamente all’indirizzo: referees@argonauti.it per la valutazione in doppio cieco.

3. Una volta ottenuta l’approvazione alla pubblicazione (entro 60 gg dalla data di invio), l’Autore dovrà inviare al medesimo indirizzo e-mail il modulo per la cessione dei diritti d’autore, precedentemente scaricato dal sito Argonauti. Con questo documento, l’Autore concede all’Università degli Studi di Padova, per tramite della Direzione della Rivista l’esercizio esclusivo di tutti i diritti di sfruttamento economico sull’articolo, senza limiti di spazio ed entro i limiti temporali massimi riconosciuti dalla normativa vigente e con tutte le modalità e le tecnologie attualmente esistenti e/o in futuro sviluppate. Si intende pertanto compresa, inter alia, la riproduzione in ogni modo e forma, comunicazione – ivi inclusi, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, anche i diritti di sfruttamento patrimoniale a mezzo di canali digitali interattivi (con qualsiasi modalità attualmente nota o in futuro sviluppata) – e distribuzione di cui l’articolo è suscettibile. Parimenti, l’Autore concede alla Direzione in esclusiva il diritto di tradurre, riprodurre, distribuire, comunicare l’articolo in qualsiasi lingua, in qualsiasi modo e forma, nonché i diritti di sfruttamento pubblicitario, il diritto di cedere a terzi i diritti loro spettanti sull’articolo, in tutto o in parte, sia a titolo oneroso che a titolo gratuito ecc., senza limiti di spazio ed entro i limiti temporali massimi riconosciuti dalla normativa vigente e con tutte le modalità e tecnologie attualmente esistenti e/o in futuro sviluppate.

4. In deroga a quanto stabilito nel precedente paragrafo 3, trascorso un periodo non inferiore a due anni, l’Autore ha la facoltà di utilizzare il suo manoscritto in un’altra pubblicazione, previo accordo con la Direzione della Rivista e con l’obbligo di segnalazione/citazione della prima pubblicazione su Gli Argonauti.

5. La rivista pubblica preferibilmente articoli originali, mai usciti precedentemente in alcuna forma; se un articolo è già stato pubblicato altrove o è in corso di pubblicazione (ad esempio come parte di un libro, di una rivista o in un'altra lingua), l'autore deve specificarlo e dare gli estremi di quella pubblicazione, costituendo questo è un elemento importante ai fini della decisione di pubblicarlo, o meno.

6. È assolutamente vietato proporre lo stesso articolo a più riviste contemporaneamente, poiché ciò farebbe lavorare inutilmente i referees di quelle riviste in cui l'articolo non potrebbe essere pubblicato se accettato da un'altra rivista. L'autore che, magari per risparmiare tempo, manda un suo articolo simultaneamente a più riviste commette una grave scorrettezza, mancando di rispetto non solo nei confronti della rivista ma anche del lavoro dei referees, che è molto impegnativo.

7. Alcuni articoli, qualora appaiano molto scadenti anche ad un esame preliminare, oppure trattino argomenti incompatibili con la linea editoriale della Rivista, possono essere respinti prima ancora di inviare le copie in lettura anonima ai referees. In questi casi, all’Autore viene data risposta entro e non oltre 60 giorni dalla data di ricezione dell’articolo.

8. Altri articoli vengono accettati dalla direzione a suo insindacabile giudizio senza ricorrere al giudizio dei referees. In queste scelte, la direzione si vuole riservare un margine di discrezione e gli autori devono esserne consapevoli prima di inviare un loro scritto per una possibile pubblicazione. In ogni caso, i referees fungono da "consulenti", il loro giudizio non è vincolante ed è la direzione che si assume la responsabilità di accettare o rifiutare un articolo.

9. Tutti gli articoli, accettati in via preliminare, vengono assegnati "in doppio cieco" a non meno di 2 fino a 5 referees (ma a volte possono essere anche di più). La decisione di pubblicare/non pubblicare un articolo viene comunicata all'autore entro e non oltre due mesi dalla data di assegnazione del testo ai referees. In caso di rifiuto, all’autore vengono fornite anche le motivazioni del rifiuto.

10. I testi degli articoli dovrebbero – per quanto possibile – essere scritti in modo tale da non poter identificare gli autori, affinché i referees anonimi possano giudicare l'articolo serenamente, senza essere influenzati da una loro eventuale conoscenza degli autori stessi. Nel caso comunque gli articoli contengano parti da cui sia possibile risalire all’identità degli autori (ovviamente a cominciare dal nome in prima pagina, ma anche altrove), la direzione le modifica o le elimina dalla copia del file che viene inviato ai referees, per poi riutilizzare il file originario per l'eventuale pubblicazione (gli autori, quando inviano l'articolo, possono – e questa è una cosa gradita – già segnalare le parti dell'articolo che a questo scopo andrebbero tolte, ad esempio evidenziandole in giallo).

11. Gli autori poi devono sapere che se un articolo non viene accettato per la pubblicazione ciò non significa necessariamente che l'articolo non sia "valido" o di "buona qualità": potrebbe essere anche molto valido e di ottima qualità, ma non interessare in quel momento alla Rivista; oppure ci potrebbero essere già troppi articoli in lista di attesa.

12. Infine, quando inviano un articolo per la pubblicazione, gli autori devono sapere che in certi casi esso può venire pubblicato non nei mesi seguenti ma molto tempo dopo, per cui devono essere preparati a questa eventualità.

Regole di composizione dei manoscritti

1. In caso di dubbi su come comporre il manoscritto, l’autore può fare riferimento al “modello di articolo”, anch’esso scaricabile dal sito Argonauti, in cui si può vedere come si presenta un articolo editato secondo le regole qui di seguito esposte ed utilizzando il template per Word specifico che dovrebbe aver già scaricato.

2. L'articolo deve iniziare con il titolo, il nome dell'autore (o i nomi degli autori), seguito dai suoi (loro) titoli professionali e/o accademici, dal riassunto in italiano (Riassunto) e dalle parole chiave; seguono il titolo in Inglese, il riassunto in inglese (Abstract) e le parole chiave (key words) in Inglese.

3. I riassunti devono essere lunghi, tra 400 e 750 caratteri (spazi inclusi) l'uno, compatibilmente con le dimensioni degli altri elementi della prima pagina, come titolo e numero dei co-autori.

4. Ogni riassunto deve contenere in modo chiaro i punti salienti dell'articolo, e deve essere espresso col soggetto in terza persona (esempi: "L'autore sostiene che...", oppure "La nevrosi è...", “l’articolo affronta” e non "Io ritengo che...").

5. All'inizio dell'Abstract in inglese deve comparire il titolo dell'articolo tradotto in inglese in grassetto.

6. Alla fine del Riassunto e dell'Abstract si devono scrivere cinque "Parole chiave" e cinque "Key words", rispettivamente, che indichino con chiarezza gli argomenti trattati. Queste parole chiave servono per la indicizzazione dell'articolo nelle banche dati internazionali, e vengono anche utilizzate per gli indici analitici dell'annata (se possibile, e per i termini biomedici, le parole chiave dovrebbero essere redatte secondo le linee guida dei Medical Subject Headings [MeSH] della National Library of Medicine [NLM] del National Institute of Health [NIH] degli Stati Uniti).

7. Si è scelto di NON pubblicare all’interno della Rivista l'indirizzo completo dell'autore e qualsiasi altro riferimento personale che potrebbe violarne la privacy. Il lettore che, per interesse scientifico, volesse mettersi in contatto con lui, dovrà rivolgersi all’Editore il quale agirà come intermediario.

8. In nota a piè di prima pagina si mettono eventuali annotazioni riguardanti l'articolo (per queste note si utilizzano i simboli * e **, mentre per le note nel testo si utilizzano i numeri progressivi – si raccomanda di limitare al minimo le note a piè di pagina, che comunque non devono MAI essere utilizzate per riferimenti bibliografici).

9. Si raccomanda di essere chiari nell'esposizione e di non andare troppo spesso a capo; i capoversi dovrebbero denotare non le singole frasi, ma il passaggio da un argomento all'altro.

10. Sono previsti 4 tipi di carattere: normale, TUTTO MAIUSCOLO, corsivo, grassetto (detto anche neretto):

a. Il formato carattere di base o normale è Times New Roman 11;

b. quasi mai vi dovrebbero essere parole scritte in TUTTO MAIUSCOLO;

c. il titolo dell'articolo va in grassetto e con una dimensione carattere lievemente superiore;

d. il nome dell'autore va in corsivo;

e. i titoli di eventuali parti in cui si suddivide l'articolo vanno in grassetto ed allineati a sinistra;

f. i titoli di eventuali ulteriori sottoparagrafi del testo vanno in corsivo e sempre allineati a sinistra;

g. il corsivo inoltre va usato per le parole in lingua straniera e anche per evidenziare parole o frasi brevi dando loro una particolare enfasi.

11. Per dare maggiore risalto a parole o frasi e anche per citazioni non letterali, è preferibile usare le virgolette inglesi (cioè quelle curve, come qui: “virgolette inglesi”, o “apici”), mentre le citazioni esatte vanno tra virgolette caporali (cioè «virgolette caporali» [le virgolette caporali aperte si ottengono digitando ALT + 174, mentre quelle chiuse si ottengono digitando ALT + 175]).

12. Se all'interno di una citazione si vuole saltarne una parte, è bene indicarla con tre puntini tra parentesi quadre – cioè così [...] – anziché solo coi tre puntini, altrimenti non si riesce a distinguere se i puntini erano nel testo originale oppure no.

13. Si ripete che le citazioni che sono tra virgolette caporali devono essere esatte, e devono terminare con i riferimenti delle pagine tra parentesi (ad esempio: pp. 73-74) e dalla data di pubblicazione dell’opera citata, qualora non siano già state specificate prima.

14. Si precisa che il testo va editato secondo il “Template per Word”, scaricabile dal sito www.argonauti.it, che contiene tutte le formattazioni automatiche adeguate, anche per rientri e distanze interlinea dei paragrafi.

15. Non si devono mai lasciare degli spazi prima dei seguenti segni di interpunzione: . (punto) , (virgola) : (due punti) ; (punto e virgola) ! (punto esclamativo) ? (punto interrogativo) ” (virgolette inglesi chiuse) » (virgolette caporali chiuse). Il motivo è semplice: l'inserimento di questi spazi, oltre a non essere corretto, può far andare a capo e quindi spezzare il testo, col risultato che si trova ad esempio un punto interrogativo o esclamativo (o delle virgolette) in un'altra riga.

16. Per motivo uguale ma opposto, si devono sempre lasciare degli spazi dopo questi stessi segni di punteggiatura, altrimenti si "legano" le parole e si impedisce di andare a capo, e inoltre non si devono lasciare degli spazi dopo le virgolette aperte, o prima delle virgolette chiuse.

17. Per quanto riguarda i trattini, ve ne sono tre tipi: brevi ( - ), medi ( – ), e lunghi ( — ):

a. I trattini brevi vanno riservati alle parole composte, ad esempio: "analisi storico-critica", oppure per i numeri, ad esempio: "negli anni 1970-80", "pp. 46-47", "pp. vii-viii", "pp. XV-XVI", etc. (i trattini brevi non devono mai essere preceduti o seguiti da spazi).

b. I trattini medi (che si ottengono digitando ALT + 0150) vanno invece usati per le frasi incidentali, cioè per aprire una sorta di parentesi nel testo, e in questo caso deve sempre esservi uno spazio prima e uno dopo il trattino (ad esempio: «Vede dottore – disse il paziente – oggi mentre venivo da lei...»); i trattini medi possono essere usati anche per indicare il segno meno.

c. I trattini lunghi invece è preferibile non usarli mai. A proposito di anni, è preferibile scrivere "anni 1920, anni 1960, etc." invece che "anni Venti, anni Sessanta, etc.", in quanto questo permette di evitare fraintendimenti nel caso non sia del tutto chiaro il secolo a cui ci si riferisce (e questa regola è diventata particolarmente utile dopo il 2000).

18. Le parole italiane che finiscono con la lettera "e" accentata hanno in genere l'accento acuto (perché, poiché, affinché, né, sé, etc.), tranne la terza persona singolare del presente del verbo essere (è), alcuni nomi comuni (bebè, caffè, tè, cioè, etc.) e alcuni nomi propri (Noè, Giosuè, Mosè, etc.).

19. La lettera "e" maiuscola accentata si ottiene digitando alt + 0200 e non va scritta così: E'. La parola "sé" ha l'iniziale minuscola quando si usa come pronome (ad esempio: dentro di sé, lo tenne per sé, etc.), mentre va sempre maiuscola (Sé) quando viene usata come concetto (ad esempio: il Sé e gli oggetti, le teorie del Sé, etc.).

20. Rinviando al precedente punto 14, si raccomanda di non formattare il testo manualmente con il tabulatore o con una serie di spazi (ad esempio quando si vuole andare a capo facendo rientrare la prima riga dei capoversi, oppure nella bibliografia), perché per elaborare il testo, questi spazi devono essere poi tolti uno per uno con ore di lavoro in più. Il testo va formattato in modo automatico secondo lo stile “Template per Word”. Per chi abbia difficoltà a editare l’articolo automaticamente e qualora le riflessioni vengano valutate meritevoli di pubblicazione, sarà verificato e richiesto l’editing corretto, prima di procedere con l’assegnazione alla revisione dei referees.

Seguono ora le norme di riferimento per tre importanti aspetti (il conflitto di interessi, il consenso informato, i diritti umani e degli animali nel caso di sperimentazioni umane o sugli animali), secondo le direttive degli "Uniform requirements for manuscripts submitted to biomedical journals" dell'International Committee of Medical Journal Editors (ICMJE) del febbraio 2006 (Go to the English version).

Conflitto di interessi

Un conflitto di interessi può sussistere quando un autore (o la sua istituzione), un referee o un membro della redazione hanno rapporti personali o economici che possono influenzare in modo inappropriato il loro comportamento. Questo conflitto può esistere anche se il soggetto ritiene che tali rapporti non lo influenzino. Sta alla direzione della Rivista gestire nel miglior modo possibile eventuali conflitti di interessi (ad esempio tramite il sistema dei referees anonimi in doppio cieco) e agli autori può venire richiesta una dichiarazione in merito. La rivista Gli Argonauti è completamente indipendente e auto-finanziata, non riceve finanziamenti di alcun tipo, come scelta di principio non ospita mai pubblicità ed è completamente autonoma da qualunque istituzione o associazione pubblica o privata.

Consenso informato

L'esposizione di eventuale materiale clinico deve essere sempre fatta in modo attento, tale che non sia assolutamente possibile identificare il paziente (ad esempio cambiando nome, iniziali, città, nome di ospedali, professione e possibilmente sesso, impiego, caratteristiche della famiglia, etc., salvo che non si tratti di elementi assolutamente rilevanti per la comprensione del caso).

Se vi è un pur minimo dubbio che non sia stata raggiunta la completa anonimità del paziente di cui si parla nell'articolo, occorre ottenere il consenso informato e menzionarlo nell'articolo pubblicato.

È inoltre necessario che anche il paziente si impegni a non rivelare a nessuno che l'articolo si riferisce a lui (altrimenti si infrange il segreto professionale e la responsabilità ricade comunque sull'autore dell'articolo), per cui l'autore dell'articolo è tenuto a richiedere al paziente un impegno in tal senso.

Diritti umani e degli animali

Se vengono riportati esperimenti umani, gli autori devono indicare che le procedure seguite sono in accordo con le normative vigenti e con la Dichiarazione di Helsinky del 1975 così come è stata revisionata nel 2000.

Se vengono riportati esperimenti su animali, gli autori devono indicare che le procedure seguite sono state in accordo con le normative vigenti sia in Italia sia nel paese dove sono stati condotti gli esperimenti, se diverso dall'Italia.